La nicchia degli estimatori

L'antico nodeggio navale, esiste e sempre esisterà, perchè è molto difficile trasformare in macramè un cavo piano... Qui è più semplice ricorrere a impiombature, mandorlette, turbanti, walker, stelle, tutte da eseguirsi sul cavo, per poi ricommetterlo nella spirale.

Un lavoro, faticoso, il materiale è impegnativo, mai morbido come il macramè, ma assolutamente distinguibile quanto affascinante, dai nodi alla canapa, allo stesso materiale, monocromatico.

Rivestire un'oggetto di uso quotidiano; questo uno dei motivi per cui il macramè ha soppiantato l'antico nodeggio navale.

Con quest'ultimo la trama è possibile, la successione dei nodi piani, ad uno o più fili, produce il rivestimento della bottiglia, della sfera, del manico, o qualsiasi altro manufatto, ma è molto difficile variarne la trama in corso d'opera... Mai comunque al livello con cui è possibile operare con il macramè.

Con questo merletto, è praticamente possibile variare disegno e sequenza dei nodi, praticamente ad ogni "giro"; l'unica necessità è che il numero totale dei fili, sia divisibile sempre per la sequenza di volta in volta prescelta. 

Per quanto riguarda il materiale impiegato all'epoca, alle filacce di canapa, si potevano alternare i trefoli di cotone, fibra molto più nobile della precedente, ma assai rara da reperire a bordo.

Sotto questo aspetto, il macramè di recente concezione, può contare su fili cerati di infinita qualità rispetto al tempo, con diametri costanti e precisi, colorati e perfettamente incerati, come i brasiliani Linashita, specificamente studiati per il macramè.

L'esempio della foto tuttavia, è stato rivestito con filacce di cotone (n. 80 x cm 170), per onorare al meglio le situazioni in cui si trovavano ad operare gli antichi nocchieri a bordo delle navi a vele quadre.

Filacce di canapa, per questa mola a mano, ottenuta da una pietra di fiume. Il rivestimento offre l'opportunità di cogliere meglio i punti del rivestimento "a colli piani", uno dei principali (ma diremmo anche uno dei pochissimi) sistemi offerti dall'antico nodeggio navale che, al contrario del macrame, non dispone di gran varietà di rivestimenti a trama.

Qui i mezzi colli, sono tutti verso sinistra, quindi con un'inclinazione sullo stesso lato che viceversa, non si produrrebbe, se fossero stati alternati, destra-sinistra. Si tratta del metodo più comune per oggetti sferici e non regolari.  

Tra gli oggetti e decorazioni in macramè per la casa, un posto di primo piano meritano i cestini sospesi per fioriere e le civette beneauguranti.

Quest'ultime venivano realizzate con del cavo di circa 3 mm di diametro, in canapa o manilla, per ottenere delle creazioni di una certa dimensione da disporre frontalmente all'ingresso della casa.

Gli occhi e il becco, il marinaio li creava con osso di balena (materiale insolitamente abbondante a bordo) o nel peggiore dei casi con del legno intagliato in modo opportuno; ma quel che più contava era la sequenza dei nodi.

Si inizia con nodi piatti alternati per la lavorazione della testa per poi proseguire con opportune "barrette oblique", dalle quali si ottiene un telaio rigido e rotondeggiante. Si termina infine con avvolgimenti che richiamano tutti i fili in soli due gruppi, le gambe e le zampe. 

Un discorso a parte è costituito dagli anelli in sagola eseguiti con la tecnica del nodeggio navale.

Si realizzano essenzialmente con due tipi di nodi, la stella ma soprattutto il nodo di bugna, e producono un grosso e voluminoso anello a turbante. Nei modelli qui presentati, piccole pietre, o murrine, vengono racchiuse con una trama a nodi piani, con del sottilissimo filo in canapa, per poi essere fissate sulla volta dell'anello. Sono molto richiesti nel periodo estivo, specie nei colori chiari.